giovedì 28 gennaio 2010

Neve

La parola magica di oggi è NEVE. Tanta neve. Oddio tanta per me che vengo dal "profondo sud". Ieri pomeriggio ha iniziato a nevicare e non ha smesso più. Questa mattina quando sono uscito di casa continuava a venire giu anche se ormai era ala fine.
Ce n'era parecchia, per attraversare il parco in alcuni punto sono affondato fino al ginocchio.
Vedere degli autoctoni impantanati con i passeggini a ruota alta (che invidiavo in confronto al mio chicco) mi ha riempito di soddisfazione. Succede anche a loro!!!
Superato il parco pero' la strada mi ha fatto veramente impressione.
Era passato lo spazzaneve, e aveva tolto il grosso. Le macchine parcheggiate ai lati della strada avevano almeno mezzo metro di neve sul tetto e sul cofano ma lo spazzaneve gli aveva sbattuto addosso talmente tanta neve che di alcune si vedeva solo lo specchietto retrovisore che spuntava da un tumulo bianco.
Sono rimasto abbastanza stupito. Alle 8.30 di mattina trovare i marciapiedi quasi impraticabili, mentre la volta scorsa i servizi erano stati così efficienti. Forse è perchè inizio ad abituarmi alla cosa, e quindi "un po' di servizi" non mi bastano più (quello che prima mi sembrava efficiente in confronto all'italia adesso sembra poca cosa).
O forse ne è venuta giù talmente tanta che stanno acora lavorando nei punti principali della città.
Con tutta questa neve comincio a pensare che le gomme chiodate hanno il loro perchè. Ma Giulia è riuscita a recuperare la macchina dal suo tumulo di neve, mentre un autoctono ha lasciato la sua volvo ormai completamente impantanata e immobilizzata in mezzo al parcheggio (ma vieeeeeniii!!!!). Eh si la classe non è acqua! Modestamente la mia signora si è guadagnata le alette da pilota ufficiale sul campo di battaglia, dopo diverse prove: velocità, controllo, distanza percorsa, difesa, l'attacco resta sempre un po' scarso ma... Stavolta è stata poco più che una passeggiata per lei.
La neve è veramente tantissima a fianco della strada ci sono mucchi alti anche due metri.
All'asilo giustamente tutti i bambini sono fuori. Li usano come spalatori per sistemare un po' il cortilo credo. Non ho ancora capito se non mi tirano addosso palle di neve per motivi di rispetto o per timore reverenziale di una qualche regola che io ignoro. Non importa, fatto sta che me la cavo. Se avessero iniziato a sparare mi avrebbero sovrastato sicuramente e a quest'ora sarei ancora lì sotto.
Eh si, si divertono, loro. Anche a me piace, anche se pero' sarei un po' stufo di tutto questo bianco. Ma dov'è questo effetto serra?

mercoledì 27 gennaio 2010

Automobili e dintorni

Fa proprio schifo... Sono 3 mesi che non la lavo, no di più. L'ultima volta l'ho lavata in italia. Da allora ne è passata di strada, oserei dire circa 5000 km. Si è comportata davvero bene. Sarà il caso di darle una sciacquettatina.
Non sono un maniaco che lava minuziosamente la macchina tutti i fine settimana, si è capito eh? Certo quando avevo la Coupè (Pininfarina, gialla, si chiamava Marilyn) era un po' diverso. Dava soddisfazione lavare una VERA macchina. Sia sotto casa, sia all'autolavaggio, guardavi gli altri poveri sfigati possessori di berlinone, station wagon, monovolume... tutte macchine informi, generalmente di colore grigio in varie tonalità, o blu scuro/nero, qualcuno voleva fare l'eccentrico, ce l'aveva bianca... bah... poveri pidocchiosi, GUARDATE QUA!!!
Eh si bei tempi! Mi ricordo che la mattina quando la vedevo mi scappava un sorriso...
Poi è successo qualcosa. La famiglia è cresciuta, le esigenze aumentano ... insomma le solite cose. Quando ho consegnato chiavi e libretto mi sono messo a piangere...
E cosi sono entrato anche io a far parte del club degli anonimi. In questo momento ho una monovolume, grigio scuro metallizzzato tra l'altro. Roba da matti!!! Proprio io...
In 4 mesi la "bambina" ha fatto 7500 km. Devo essere onesto è una brava macchina. Mai un'incertezza, mai una volta che non sia partita nonostante il freddo, la trazione integrale anche se è una semplice Haldex non ha fatto rimpiangere i tre differenziali Torsen su fondi misto ghiaccio-neve-fanghiglia-paciugo... è anche graziosa, oddio, c'è di molto peggio...
La guardo.
Sul paraurti anteriore c'è una croppa di ghiaccio vetrificato, sarà spesso 5 cm, forse anche di più.
"Eh si... il motore caldo scioglie la neve, la neve gocciola dal cofano, le gocce si ghiacciano sul paraurti con tanto di stalattiti, come nelle caverne."
La fiancate sono un'unica incrostazione di fango. I cerchi in lega sono color marrone scuro.
Sul tetto ci sono 20 cm di neve, si è cementificata con le barre portatutto (che non si vedono più da tempo).
Un vago pensiero al sale che spargono per le strade, alla poltiglia che le ruote tirano su e che sta li ad intaccare i braccetti degli ammortizzatori e tutto il resto... Ok ho rimandato anche troppo, cerchiamo un auto lavaggio.
Riccardo si è addormentato sul seggiolino, povero. vorrai mica svegliarlo, portarlo fuori al freddo... puo' dormire dentro, che problema c'è?
L'auto lavaggio è identico a quello di Cadoneghe. Parcheggi la macchina infili il gettone, prendi la lancia, lavi la macchina e te ne vai.
Meglio di così.
Giulia va a caccia dei gettoni, io guardo la lancia.
Solo un dettaglio non ho considerato molto bene. La temperatura esterna.
Dai non sono mica un pivello! Ho gia lavato macchine a mano d'inverno! Mi ricordo una volta ho lavato l'Alfa 33 di mio padre, una bella macchina, rossa, scattante, mai un problema. Sono andato giu con il secchio dell'acqua calda, la spugna e lo shampoo da auto. Poi altre volte ho lavato la mia, stesso modo. A volte c'era il sole, a volte no.
Qui sono le 6 di sera, praticamente notte artica, il computer di bordo dice -4, ma tira un vento che taglia le orecchie.
Inizio. La lancia parte con l'acqua fredda, sono senza guanti. Dopo un po' di tentativi riusciamo a selezionare l'acqua calda a pressione. Passo con questa sul ghiaccio davanti al paraurti, non gli fa un baffo. allora dico "forse è un ghiaccio troppo duro... proviamo con la neve sul tetto, dopo tutto è pur sempre semplice neve, l'acqua calda le farà qualcosa". Le ha fatto qualcosa, l'ha pulita, è diventata tutta bella bianca.
Ho dovuto togliere il ghiaccio a mano... non tutto... un po', quello che è venuto via...
La neve l'ho tirata giu con la spazzola della lancia. Ma che lavoro!!!
Al risciacquo di solito seguiva una piccola corsetta in macchina per asciugare le goccette.
Arriviamo a parcheggiare la macchina, scendo e vedo il bel lavoro fatto. La carrozzeria è cosparsa di gocce gelate. Sulle fiancate addirittura le gocce hanno fatto delle striscie orizzontali di ghiaccio molto decorative...
Prendo la cosa con filosofia, preoccupandomi solo del pupo da portare su, della cena e dei programmi per il giorno dopo.
Il giorno dopo approfitto della macchina pulita per vedere se 2 mesi sotto neve e ghiaccio hanno danneggiato la carrozzeria.
La sorpresa è che i lavafari sono fuori uso, forse un fusibile è saltato, e poi la sorpresa più brutta è uno striscio che corre lungo tutta la fiancata destra.
Qualche stronzo in parcheggio sicuramente. Ma se fosse stato uno svedese avrebbe certamente messo un biglietto... No deve essere stato qualche italiano... Gabriele? No impossibile, lui sa guidare... allora sua moglie che con i parcheggi ha delle idee tutte particolari... no dai diamo la colpa a qualche altro bastardo, tanto ormai.
Però che strano se fossi stato in italia avrebbe piovuto...
Non faccio in tempo a pensarlo che riattacca a nevicare. Adesso ci sono altri 25 cm di neve sulla macchina. E lo striscio non si nota più!

giovedì 21 gennaio 2010

Svezia e Italia, le mie impressioni

Come diceva Anna, è sempre divertente sentire i diversi punti di vista e sono contenta che i post di Marco abbiano stimolato commenti così interessanti.
Per quanto riguarda le mie impressioni personali: in centro a Padova c'è di tutto, un'ottima offerta di negozi ciascuno con le sue specialità, che si tratti di pane, caffè, cose per la casa o abbigliamento, ce n'è per tutti gusti. E il centro di Padova, dal punto di vista urbanistico e storico, sicuramente è molto più bello e vario di quello di Norrköping (che comunque è affascinante). Credo che lo stesso valga per molte città italiane. In Italia c'è l'arte, la storia e un condiviso senso dell'estetica e della bellezza che neppure le recenti bassezze culturali sono riuscite a cancellare. Appena ti sposti in periferia però le cose cambiano, i quartieri sono per lo più caotici e disorganizzati, un parco per fare giocare i bambini bisogna cercarselo, spostarsi con i mezzi pubblici è un esercizio di pazienza e improvvisazione, andare in bicicletta è una gimcana. Proprio l'Italia, patria di quella capacità di vivere bene, di godersi la vita, il sole, il buon cibo e la buona vita sociale, la "dolce vita" che il mondo ci invidia e cerca di copiare, non si cura invece di quelle cose che rendono più semplice e gradevole l'esistenza. Restiamo ancorati a modelli vecchi, un mondo ormai immaginario in cui la vita scorre in casa tra il tinello e la cucina dove la mamma-casalinga prepara le lasagne: lei non ha bisogno di mezzi pubblici efficienti o di piste ciclabili che consentano di andare al lavoro e passare poi all'asilo a prendere i bimbi in un tempo ragionevole (s'intende che per la medesima ragione neppure il papà ne ha bisogno, visto che può permettersi di tornare a casa alle 8 e trovare i bimbi accuditi e la pappa in tavola). I bambini che stanno a casa con la mamma e non hanno bisogno di viali pedonali o di un parco per giocare in sicurezza, tanto sono sorvegliati 24H (poi ci lamentiamo dei figli mammoni). I disabili e i vecchi accuditi dalla famiglia (e costretti a restarne dipendenti visto che anche solo per andare all'ufficio postale ci sono una quantità di barriere architettoniche, e non parliamo di prendere un autobus). Poi però la realtà è diversa, le necessità delle famiglie le conosciamo tutti, gli asili nido non ci sono e le mamme lavoratrici si arrabattano (più raramente i padri, ma per fortuna sta cambiando in fretta), i bambini non possono essere mandati a scuola da soli finchè non sono grandicelli perchè la strada, il traffico non sono sicuri, ingorghi di auto la mattina davanti alle scuole perchè i pupi devono essere per forza accompagnati (adesso però a Padova c'è per fortuna il Pedibus).
Invece qui la qualità di vita è buona dappertutto, ci sono chilometri di viali pedonali e ciclabili in mezzo ai prati, vecchiette con il girello che si fanno mezzo chilometro a piedi per fare la spesa respirando aria buona e intanto si mantengono forti più a lungo (vi assicuro che lavorando in ospedale me ne accorgo). A Padova non mettono nemmeno il naso fuori, tanto dove non c'è un gradino c'è qualcuno parcheggiato, a che pro il girello? Finchè puoi andare col bastone vai, a rischio di cadere e spaccarti un femore. Dopo stai a casa.
Richi ieri non è voluto salire in passeggino all'uscita dall'asilo ma si è fatto 200 m a piedi, non voleva stare nemmeno a manina, gli piaceva esplorare. A Padova dove stavamo prima sarebbe stato impossibile, col marciapiede largo 1 metro e subito la strada su cui corrono a 60 all'ora. Qui ci sono 3 metri di pista ciclabile, l'aiuola e poi la carreggiata. In molte aree c'è solo la pista ciclabile, tipo all'interno di un quartiere di 2 o 3 kmq si va solo a piedi o in bici, le auto stanno fuori. E gli autobus funzionano per davvero.
Non è che in Svezia tutto funziona perfettamente. Proprio no, e lavorando ne ho avuto la prova.
Però le cose sono pensate e pianificate in modo razionale con l'obiettivo di rendere la vita più facile a tutti. Inoltre, se qualcosa non va, lo si può dire e magari chi ne è responsabile si ritiene tenuto a cercare di migliorarla.
Parliamo dei tempi di lavoro. Qui finisco di lavorare alle 16.30 e vado a prendere Richi al dagis (questa è la mia parola svedese preferita e vuol dire sia asilo che nido). Vabbè essendo un medico faccio a voltre orari un po' particolari per cui quando sono di guardia finisco alle 17 o 17.30 e allora ci va Marco. Nulla in confronto alle guardie fino alle 8 di sera, che diventavano regolarmente le 9, a cui ero abituata. Ma la cosa fondamentale è che tutti gli uffici ecc. chiudono più o meno a quell'ora per cui la maggior parte dei genitori sono effettivamente liberi di stare con i figli buona parte del pomeriggio e della sera, senza grosse differenze tra padri e madri e senza che un genitore sia per forza costretto a lavorare part time o a lasciare il lavoro. E infatti la natalità qui è 1,7 figli per donna contro gli 1,2 scarsi dell'Italia. Ancora bassa dal punto di vista demografico, ma comunque una delle migliori in Europa (anche il sistema di sicureza sociale incide in modo determinante in questo, ma ne parlerò un'altra volta).
Vero, i quartieri sono abbastanza uniformi e tutti simili. E i palazzi sono abbastanza bruttini per l'occhio italiano (in compenso le casette sono super-coccole).
Vero, nei negozi c'è meno scelta sopratutto riguardo l'abbigliamento, ma quello che serve si trova comunque anzi io, che preferisco cose pratiche e stile sobrio, mi trovo meglio qui.
Poi a Padova c'è magari più vita culturale, vero, se hai voglia di fare 4 ore di coda per un biglietto al Verdi (fatto, quando ero studente e avevo tempo) e soprattutto se puoi muoverti senza grossi problemi di sera dalla periferia al centro e viceversa (sconsigliato a chi è vincolato ai mezzi pubblici o a chi, pur possedendo un'automobile, non sia esperto di parcheggio acrobatico). E, vero, ci si trova in piazza per lo spritz (per i non padovani, aperitivo), rito che qui è completamente sconosciuto.
Ecco, questo mi manca davvero dell'Italia, al di là delle cose superficiali, il cibo diverso, la lingua che ancora non conosco bene. Uscire magari con gente che non conosci e farsi una chiacchierata. La piazza. Qui sembra che tutta la vita sociale avvenga dietro a porte chiuse e prima di "farsi un giro" passa del tempo. La prima settimana di lavoro sono andata in mensa sempre da sola. Impensabile, nel mio vecchio reparto.
La gente è molto educata ma anche più riservata. Più distaccata apparentemente, le proprie emozioni si esprimono in modo moderato o si tengono per sè. Sul lavoro è di estrema importanza andare d'accordo con tutti e risolvere ogni controversia con la conciliazione. Moderazione in ogni cosa sembra essere la virtù nazionale. Le persone in generale sono anche più abituate a contare su se stessa piuttosto che sull'appoggio familiare, visto con occhi italiani fa un po' strano incontrare tutti questi anziani che vivono da soli ma loro tutto sommato sono contenti, ti dicono "si, vivo da solo però ho l'ascensore così posso uscire tutti i giorni, e tutti i week end viene mio figlio con i nipotini". Oggi offro a un signore anziano con una sintomatologia dolorosa di prescrivergli un analgetico e lui rifiuta dicendo che tanto riesce lo stesso a farsi le faccende di casa e ad andare fuori a camminare. Non vedeva l'ora di essere dimesso anche se il dolore non gli era passato. Sono più duri, sono vichinghi :-)!
La Svezia è il paradiso? Il proprio paradiso ce lo si crea da soli. La Svezia è un bel Paese, con una natura fantastica nonstante il clima rigido e popolato per lo più da brave persone che l'hanno saputo rendere un posto accogliente per tutti. E' un Paese con i suoi problemi di carattere sia culturale che congiunturale, come qualsiasi altro posto (economia e immigrazione, solo per fare un esempio, destano preoccupazioni anche qui).
E' un buon punto di partenza e in ogni caso una bella avventura.

mercoledì 13 gennaio 2010

L'inferno e il paradiso

Qui è un Paradiso, lì è un Inferno!
Noi siamo i migliori, loro sono delle mezze pippe!
SPOT!
Qui in Svezia ho trovato una carta igienica FANTASTICA! Non avevo mai visto nulla di simile in nessun altra parte del mondo. Pensate... è double face! Da una parte è più liscia, dall'altra parte è più ruvida... Capisci?? Così a seconda della situazione in cui ti trovi puoi scegliere!
Fine spot.
No non voglio entrare nelle solite discussioni (qui è meglio di li, li è meglio di qui, noi ce l'abbiamo grosso, e noi ce l'abbiamo duro...) non si finisce più, e non si risolve nulla.
Non mi va di parlare bene di un posto per parlare male dell'altro. Io cerco di essere sempre molto obiettivo e di guardare le cose da molti punti di vista. È cosi secondo me che si capiscono veramente i problemi e si arriva al dunque. Chiamiamola deformazione professionale, sono abituato a risolvere problemi di tipo sempre diverso...
Certo, da quando siamo qui il confronto con l'italia è praticamente continuo. Ogni cosa viene considerata in base alle differenze con la "nostra" normalità.
A parte il fatto che ogni giorno guardando fuori dalla finestra questo paesaggio bianco mi chiedo "ma dove cazzo sono capitato?" e la stessa cosa mi chiedo quando sento parlare qualcuno. Però mi capita continuamente di ammirare la grandezza dei parchi e delle aree verdi.
Qui sotto casa ogni aiuola in mezzo ai palazzi è dotata di giochi per bambini. A 50 metri da casa c'è un parco di circa 3 ettari, con vialetti, giochi per bambini, ci sono punti in cui sembra di essere in mezzo alla foresta, non si sente il traffico, non si vedono case...
In giro per la città ci sono altri parchi simili, ce ne sono un po' dappertutto.
Sono davvero rilassanti, mi danno un'idea di pace e tranquillità.
Padova è poverella in quanto ad aree verdi. Certo da quando vanno di moda le rotatorie agli incroci, di aiuole ne hanno fatte parecchie...
Tempo fa hanno preso una zona verso la periferia, una zona di macchia selvaggia, l'hanno battezzata parco, l'hanno tutta sistemata e hanno giurato e spergiurato che sarebbe rimasta parco finchè il cielo e la terra fossero esistiti. Dei politici italiani sa la luna quanto mi fido... dopo 2 anni hanno iniziato a costruire palazzi dentro il parco, ora è un quatriere con un po' di alberi.
Poi ci si lamenta che in città fa caldo d'estate... per forza è tutto asfalto e cemento!
Anni fa, vicino il casello di Padova Est c'era un boschetto. Ci passavo davanti tutti i giorni per andare al lavoro. Se in estate avevi i finestrini aperti, ti entrava in macchina un'arietta frizzante, fresca, fredda! Ti faceva venire la pelle d'oca per lo sbalzo termico... ora non è rimasto praticamente nulla, falciato...
Gli italiani non sono cattiva gente, è che sono semplicemente in troppi rispetto al territorio che occupano.
Non posso mettermi a dire che non amano il territorio, non lo rispettano... la situazione è completamente diversa. Sia chiaro che non giustifico assolutamente lo scempio che è stato fatto a Padova Est, che è stato fatto solo per soldi... pero' è così, ci sono delle differenze oggettive. In Svezia ci sono un sesto della popolazione su un territorio una volta e mezza più grande. Ovvio che qui trovi parcheggio no? (ehm... non fatemi le pulci sui numeri che li ho buttati giu a occhio)

L'altra faccia della medaglia è che questo paese sembra "colonizzato" dalle grandi catene commerciali.
Ci sono Mc Donalds praticamente ad ogni angolo. È pieno di centri commerciali, ma i negozi li denrto sono sempre gli stessi, l'impressione che si ha è di una certa "povertà" di offerta, andare a fare shopping in centro o in periferia non fa differenza. Non so è strano... Sembra ci sia il monopolio. I negozi indipendenti sono abbastanza pochi. E da quello che sento è così anche in altre città.
Nei centri commerciali certo si trova veramente di tutto, anche se il 90% è abbigliamento. Come in italia. Vestiti, soprattutto da donna, bassa fighezza, media fighezza, alta fighezza. C'è tutto. Ovviamente la media delle ragazze qui è abbastanza elevata, quindi anche i negozi devono offrire il giusto appoggio tecnico... Ma il fatto stesso di vedere sempre le stesse insegne, sempre le stesse vetrine in posti differenti non mi toglie quell'impressione di povertà d'offerta.
Se a questo aggiungiamo l'estrema organizzazione di tutto, beh... sembra di essere in Unione Sovietica (quando c'era).

Mia madre mi chiede quasi continuamente "allora avete deciso se rimanere li?". La mia risposta rimane vaga, non lo so.
Sono curioso, ne so ancora troppo poco di questo posto.
Qualche giorno fa parlavo con un tizio, è finlandese, trapiantato qui. Ha visto i miei dvd del Commissario Montalbano, in bella mostra in libreria (che occhio!) e mi ha detto che lui è un appassionato dei film del commissario di Vicata, che ha visto l'italia che gli è piaciuta tanto.
Credo sia una cosa normale, a tutti piace l'italia, quindi perchè non tornarci?
Quando vai in un posto in vacanza, ogni cosa ha il sapore della vacanza, se non ci vivi e non ti scontri con tutti i problemi che ci sono (le ore perse nel traffico, burocrazia impossibile per ogni puttanata ecc) non puoi capire veramente il posto.
È questa un po' la mia paura, qui in Svezia sono solo poco più di un turista ancora adesso, non ho ancora assaggiato i problemi, e i risvolti negativi di questo posto dove sembra che tutto vada bene, sembra che tutto funzioni... Eppure problemi ce ne sono dappertutto, sempre, di questo sono convinto.
Come diceva Saburo Sakai, "si vede solo ciò che già si conosce". Se non conosci non vedi. Se non vedi non ti preoccupi.
Ogni Paradiso ha il suo Inferno li vicino.

Gocce di tempo introspettivo

Con questo post sono a proporre al mondo l'istituzione di un giorno alla settimana da dedicare ai rapporti personali telematici e non: facebook, blog, email, telefoni, sms, piccioni viaggiatori... Non riesco a starci dietro... Il lavoro di giorno, il pupo la sera, la moglie di notte (:-P) inframezzati da tutte le altre cose (pulizie, spesa, cucina, giri vari ecc.).
A volte guardo le pubblicità di negozi tipo MediaWorld, con tutti quei televisori, sistemi dolby surround, e mi chiedo "ma chi ha tempo per l'home entertainment?" (leggi: guardarsi un film). E infatti sono tutti super scontati...
Forse rimpiango i tempi in cui non avevo un bambino, e la mia vita scorreva monotona e tranquilla tra uno spritz e un cinema, tra una pizza con gli amici e una serata burritos.
Eh che nostalgia, i tempi in cui una coupè ti poteva portare ovunque, senza problemi tipo "quei 2 borsoni di roba del bimbo dove li mettiamo? bastano 5 pacchi di pannolini? il seggiolone lo portiamo? ci sta la ruspa grande?".
Li rimpiango?
La mia coupè gialla, l'italia, l'umbria, le salsicce in umido, il buon vino, la vita quasi sempre uguale, le solite cose, si lavora poi il week-end con gli amici o parenti.
Li rimpiango?
I tempi in cui il cane era già addestrato, e non c'era un altro cucciolo che come voltavi l'occhio cercava di chiudersi le mani nelle porte, mettere le dita nella presa della corrente, infilarsi le tue scarpe più fangose per correre per tutta casa.
Li rimpiango?
Adesso non esiste una routine, appena ti abitui un attimo il bimbo cambia fuso orario, o decide di svegliarsi una volta in più di notte, o di dormire un'ora di meno la mattina... ogni giorno ce n'è una... Oggi vuole in biscotto fatto a cuore, domani no, vuole quello fatto a stella... :-D
Hey boss! Hai 33 anni... se inizi adesso a rimpiangere "i bei tempi andati" quando ne avrai 70 che fai???
Sempre all'erta! Il nemico è in agguato!
Alla fine non va poi così male, anzi è parecchio divertente. La vita è un cartone animato, e ogni giorno è una puntata tutta nuova!
Rocket... ehm... Riccardo inizia quasi a parlare (due parole in italiano e una in svedese, ma io mi accontento), forse tra poco riusciremo anche a parlare seriamente di motori.
Però l'italia resta lontana, e nonostante abbia promesso di farmi sentire a tutti gli amici che ho lasciato il tempo è sempre poco per contattarli tutti. Si, mi mancano.
Un po' di malinconia, a volte.
Non ci sono le salsicce ok, ma c'è un ottimo salmone, i formaggi non sono niente male, la carne è ottima (non chiedetemi confronti con il Vergaro o la Chianina).
In "enoteca" sono riuscito a trovare il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Nero d'Avola, il Montepulciano d'Abruzzo, perfino il Frascati... ovviamente il Martini c'è dappertutto.
Beh se ci sono il Verdicchio e il Frascati si può sopravvivere! E poi chi la vuole una vita sempre uguale?
E poi... e poi ...
C'è qualcos'altro.
Mi rendo conto della differenza rispetto a prima, e non è solo la mancanza degli affetti e delle cose a cui sei abituato. È la mancanza della gente, TUTTA la gente.
Sono andato in centro ultimamente, a orari diversi, la situazione normale è camminare da soli. Le strade sono quasi deserte, la persona più vicina a te sta a 200 metri.
Non mi diapiace troppo, ma mi accorgo della differenza. Devo dire la verità, è bello stare tranquilli, in silenzio, come da soli in un bosco, ma in città. È bello non dover fare a spallate per fare un giretto in piazza Garibaldi...
Ma dove sono tutti? Saranno tutti dentro, al caldo.
Eh si perchè nonostante si parli tanto di questo maledetto effetto serra è da più di un mese che la temperatura non sale sopra lo zero... La notte tra venerdì e sabato era -24. Poi durante la giornata c'era il sole (finalmente) ma la temperatura non è andata oltre i -20...
Ogni tanto nevica, la strada è sempre bianca, segui la traccia grigio chiaro in mezzo al bianco immacolato del parco e ti perdi fra gli alberi, è davvero bello. Riccardo è al traino dietro di me, sul suo slittino rosso, e ride sulla neve. Intorno a noi solo la natura, circa 3 ettari di parco, a 5 minuti dal centro città...
Che posto strano.

domenica 3 gennaio 2010

Sauna bollente e laghi ghiacciati

L'inverno, quello vero, quello che ti immagini quando pensi ai Paesi nordici è qui e inizia a mordere forte. Quindi per scacciare il freddo, grazie anche al week end lungo di capodanno e alla collaborazione di Silvia e dei suoi ospiti, abbiamo deciso di provare l'usanza scandinava della sauna. Si perchè nel condominio dove abitiamo c'è una sauna comune che si può prenotare tramite una piccola bacheca. Da queste parti avere a disposizione una sauna non è affatto considerato un lusso, anzi è abbastanza normale. Veramente per me non era la prima volta in assoluto e ne serbavo un ottimo ricordo: una stanza piccolina, interamemte rivestita in legno, che profuma di resina, con una panca sopraelevata per sedersi ed una caldaia elettrica che riscalda alcune pietre o mattoni sulle quali va gettata acqua con un apposito mestolo dal manico di legno. Mentre tra donne si chiacchiera allegramente il termometro raggiunge gli 80 gradi e si inizia a sudare copiosamente. Alla parete è appesa anche una piccola clessidra che misura 15 minuti, dopo i quali è "caldamente" consigliato interrompere il bagno di calore con... una bella doccia fredda! nel mio caso tiepida, perchè non mi sentivo particolarmente eroica. Dopodichè, di nuovo al caldo a rilassarsi con l'aroma di resina.
La serata di ieri l'abbiamo passata a casa di alri amici di Silvia, una coppia di svedesi doc che si è data la missione di introdurci a tutti gli aspetti migliori delle tradizioni svedesi. Già casa loro è quanto di più tipico si possa immaginare: una bella casa di legno coperta di neve, con le finestre illuminate nell'oscurità invernale, in piccolo villaggio in mezzo ai campi sulla riva di un lago ghiacciato. Per cena ci avevano preparato un tardivo "julbord", buffet natalizio a base di cibi tipici (cito per ora solo il salmone marinato con l'aneto, diversi tipi di aringhe marinate, il prosciutto al forno, le immancabili polpette di carne rese famose da ikea, ma molto migliori, e una specie di pasticio di patate, acciughe e panna acida, davvero ottimo!). Ci hanno anche introdotti alla tradizione degli snaps, bottigliette di acquavite di vari gusti da scolare d'un fiato al termine di una apposita canzone "da bevuta"(a noi italiani è toccato ripassare il repertorio degli Alpini!). Io che non amo l'alcool ho la scusa pronta visto che sono l'autista!
Oggi invece, per chiudere in bellezza, abbiamo deciso di andare a vedere un altro lago appena a sud della nostra città e ci siamo ritrovati a camminare sulla superficie, sopra a mezzo metro di ghiaccio, mentre al centro alcuni pattinatori si divertivano a volteggiare nonstante il vento gelido. La sottoscritta, ancora sprovvista di alcuni elementari riflessi che devono essere invece iscritti nel codice genetico svedese, si era dimenticata di indossare calze doppie e guanti ed è pertanto tornata a casa con mani e piedi dolenti dal freddo. Come dice il proverbio "non esiste il cattivo tempo, ma solo cattivi vestiti".
PS non vedo l'ora di andare a pattinare anche io!

venerdì 1 gennaio 2010

Buon Anno! Gott nytt År!

Rieccomi dopo un mese di pausa forzata, appena in tempo per fare gli auguri a tutti voi vicini e lontani e sperando che non vi siate stancati di venire a guardare da queste parti ogni tanto.
Come si può immaginare è stato un mese molto intenso. Ho dovuto abituarmi ad un modo nuovo di lavorare oltre che a una nuova lingua (purtroppo non posso ancora dire che il processo sia terminato, anzi temo di non essere ancora a metà strada). Richi, il piccolo guerriero, si è inserito con successo all'asilo svedese. E Marco ha affrontato ghiaccio e bufera di neve per portarcelo per cui inizia a sentirsi a buona ragione un Vichingo doc (come ricorderete dal post precedente l'asilo è un po' lontano da casa nostra per cui, con -13 gradi o meno, vento neve e marciapiedi ghiacciati e il nostro passeggino Chicco che è adatto al clima quanto una Lambretta al Polo, l'impresa è degna per lo meno di un canto epico).
Chi meno si scompone di fronte al clima nordico è proprio lui, il piccolo guerriero, che si addormenta come niente sotto la nevicata. E' pure capitato che, arrivati all'asilo, visto che il frugoletto dormiva ancora, le maestre abbiano detto all'incredulo papà: "be' non fa niente, non svegliarlo, lascialo pure lì FUORI sul passeggino" o_O!! Alla sera, quando vado a prenderlo, non faccio in tempo a mettergli le scarpe che già vuole uscire per giocare con la neve e quando usciamo, se nevica, resta fermo con il naso all'insù per sentire i fiocchi che gli si posano sul viso.
Abbiamo anche fatto una "capatina" a Padova per le feste di Natale, per la gioia dei nonni e con grande divertimento di Richi che ormai inizia a sentirsi a casa sua sugli aerei della Ryanair. Così, dovendo passare in segreteria universitaria per ritirare dei certificati per Gabriele, ho avuto l'occasione di passare lungo il Piovego nei luoghi dei miei primi passi da studente... senza alcuna nostalgia intendiamoci, piuttosto con la sensazione del tempo che passa e porta, per fortuna, sempre nouve avventure. Anche il centro città sotto Natale era bello, con i nehozi illuminati e una scelta di merci e prodotti molto maggiore diquelo che si trova quassù. Eppure non mi manca.
Della nostra nuova città, Norrköping, ci sono molte cose che mi piacciono e conto di parlarne meglio in un post successivo - metterò anche le foto, promesso - ma la migliore è il fatto che, come raccontavo a proposito delle mie passeggiate mattutine per andare al lavoro, stare vicino alla natura è molto facile. In questo mese abbiamo fatto a tempo a passeggiare un po' per il quartiere: appena davanti casa nostra c'è un parco con alti alberi popolati da corvi e gazze, a dieci minuti di strada a piedi inizia un sentiero meraviglioso che si snoda lungo il fiume Motala nel cuore della città, ma grazie all'ampia fascia di rispetto degli argini ed ai molti alberi sembra di essere in campagna o in un grande parco (proprio oggi abbiamo l'abiamo percorso con Silvia, Gabriele e altri amici per cui immagino che ne uscirà presto il resoconto sul loro blog). Infine, appena usciti in auto dalla città, ci si trova in mezzo a fitti boschi intervallati da pochi campi e casette di legno tradizionali. In questa stagione buia, con i boschi silenziosi coperti di neve, quando ci si imbatte in una casetta rossa dalle finetre illuminate sembra di stare in una favola.
Mi hanno anche raccontato che, come altrove si va al lavoro in auto o con il motorino, qui d'inverno se c'è abbastanza neve è comune andarci con gli sci, e infatti la sera si possono vedere alcuni medici dell'ospedale indossare gli appositi pantaloni protettivi, la lampada da fissare sul capo e gli sci da fondo e avventurarsi attraverso il bosco che circonda l'ospedale. Un modo come un altro di mantenersi in forma no?
Allora sul lavoro sarà anche dura, all'inizio, e a volte tra lingua, routine diverse e confronti tra i miei cinque anni di specialità con il sistema formativo di qui (indovinate a vantaggio di quale parte, anche di questo conto di parlare a breve) mi sento proprio scoraggiata. Ma quando penso a quanto bello è qui e a Richi che cresce in mezzo ai prati e agli alberi, con l'aria pulita e con una mamma che rincasa alle 5 anzichè alle 8 di sera come è comune in Italia... be' mi dico che ne vale la pena.