domenica 3 gennaio 2010

Sauna bollente e laghi ghiacciati

L'inverno, quello vero, quello che ti immagini quando pensi ai Paesi nordici è qui e inizia a mordere forte. Quindi per scacciare il freddo, grazie anche al week end lungo di capodanno e alla collaborazione di Silvia e dei suoi ospiti, abbiamo deciso di provare l'usanza scandinava della sauna. Si perchè nel condominio dove abitiamo c'è una sauna comune che si può prenotare tramite una piccola bacheca. Da queste parti avere a disposizione una sauna non è affatto considerato un lusso, anzi è abbastanza normale. Veramente per me non era la prima volta in assoluto e ne serbavo un ottimo ricordo: una stanza piccolina, interamemte rivestita in legno, che profuma di resina, con una panca sopraelevata per sedersi ed una caldaia elettrica che riscalda alcune pietre o mattoni sulle quali va gettata acqua con un apposito mestolo dal manico di legno. Mentre tra donne si chiacchiera allegramente il termometro raggiunge gli 80 gradi e si inizia a sudare copiosamente. Alla parete è appesa anche una piccola clessidra che misura 15 minuti, dopo i quali è "caldamente" consigliato interrompere il bagno di calore con... una bella doccia fredda! nel mio caso tiepida, perchè non mi sentivo particolarmente eroica. Dopodichè, di nuovo al caldo a rilassarsi con l'aroma di resina.
La serata di ieri l'abbiamo passata a casa di alri amici di Silvia, una coppia di svedesi doc che si è data la missione di introdurci a tutti gli aspetti migliori delle tradizioni svedesi. Già casa loro è quanto di più tipico si possa immaginare: una bella casa di legno coperta di neve, con le finestre illuminate nell'oscurità invernale, in piccolo villaggio in mezzo ai campi sulla riva di un lago ghiacciato. Per cena ci avevano preparato un tardivo "julbord", buffet natalizio a base di cibi tipici (cito per ora solo il salmone marinato con l'aneto, diversi tipi di aringhe marinate, il prosciutto al forno, le immancabili polpette di carne rese famose da ikea, ma molto migliori, e una specie di pasticio di patate, acciughe e panna acida, davvero ottimo!). Ci hanno anche introdotti alla tradizione degli snaps, bottigliette di acquavite di vari gusti da scolare d'un fiato al termine di una apposita canzone "da bevuta"(a noi italiani è toccato ripassare il repertorio degli Alpini!). Io che non amo l'alcool ho la scusa pronta visto che sono l'autista!
Oggi invece, per chiudere in bellezza, abbiamo deciso di andare a vedere un altro lago appena a sud della nostra città e ci siamo ritrovati a camminare sulla superficie, sopra a mezzo metro di ghiaccio, mentre al centro alcuni pattinatori si divertivano a volteggiare nonstante il vento gelido. La sottoscritta, ancora sprovvista di alcuni elementari riflessi che devono essere invece iscritti nel codice genetico svedese, si era dimenticata di indossare calze doppie e guanti ed è pertanto tornata a casa con mani e piedi dolenti dal freddo. Come dice il proverbio "non esiste il cattivo tempo, ma solo cattivi vestiti".
PS non vedo l'ora di andare a pattinare anche io!

3 commenti:

Francesca ha detto...

anch'io ho voglia di pattinareee e di avere una sauna in casaaa!!!

Bais ha detto...

Ma quindi il tuffo sul lago dopo la sauna non lo fanno piu'? :)
Ti sei fatta spiegare quali sono gli effetti del passaggio caldo - freddo?

Giulia ha detto...

Ehm noi stiamo in un condominio in piena città, ma mi hanno detto che la tradizione sopravvive :).
Riesco a immaginare tutta una serie di effetti da manuale di fisiologia, alludi a qualcosa in particolare?