sabato 23 luglio 2011

Gravità zero e vuoto assoluto

Sto spingendo Rocket sull'altalena. Lui ride quando lo spingo forte e mi incita di più. Gli piace arrivare fino al punto morto, quello dove rimane senza peso, staccato dal seggiolino per circa un secondo...
Senza peso.

Gravità zero, come nello spazio.
Nello spazio c'è il vuoto, come nella testa di quel folle norvegese.
Folle? Oppure semplicemente un coglione? Non era un pazzo, ha progettato le cose con cura e si è comportato come se le cose che faceva non avessero gravità.

Non ci sono parole per descrivere quello che si prova. Guardo mio figlio che ride e penso a tutti quei morti. Morti per cosa poi?

Il deficiente che per ora sembra essere l'unico responsabile degli oltre 90 morti è un Cristiano Integralista.
Il suo amico, quello che lo scorso dicembre si è fatto saltare in aria in centro a Stoccolma, beh no... lui era un Islamico Integralista.

Ora mi chiedo, se questi cari Integralisti si trovassero in zone opportunamente attrezzate e insonorizzate (oppure in pieno deserto) con tutto il necessario supporto (corsi di uso e manutenzione delle armi, fabbricazione artigianale di bombe e affini, corsi di sopravvivenza, spionaggio ecc) e SI SPARASSERO PER I CAZZI LORO lasciando in pace la gente che nonglienefreganiente... NON STAREMMO TUTTI MEGLIO?

Breivik aveva citato la frase "Una persona con un credo ha altrettanta forza di 100.000 persone che non hanno interessi". È una bella frase non c'è che dire.
Solo che è la frase di un filosofo, e la Filosofia è una disciplina di cui bisogna dubitare dall'inizio alla fine. Si fregia di belle parole, ma queste parole non hanno mai significati assoluti. Le tesi devono sempre essere molto contestualizzate.

Io gli vorrei rispondere "un uomo solo con gli strumenti giusti può facilmente distruggere una casa, ma quanta fatica fa per costrurla?".
E poi se proprio vogliamo fare i precisi, credo che 100.000 indifferenti che girano per la strada guidando magari dopo aver bevuto, o drogati, o telefonando, o magari nulla di questo ma hanno paura di fermarsi a prestare soccorso... beh... credo che abbiano fatto ben più vittime in italia.

Sei grande e grosso, perchè non sali sul Tatami con tutti i tuoi ideali e non provi a fare un kumitè contro 100 avversari? A mani nude! Coraggio!

La stupidità degli estremisti, di destra, di sinistra, religiosi è proprio la stessa in tutto il mondo.

2 commenti:

Morgaine le Fée ha detto...

Quello che io, quasi ossessivamente, continuo a chiedermi é : come educare i miei figli a non diventare come Breivik?
Perché lui magari é stato cosí cinico, luicido, a-empatico, bene organizzato da portare a compimento questa atrocitá, peró molto di quello che lui scrive nel suo memoriale sono concetti e mentalitá condivise da moltissime persone che ci vivono intorno. pensa ai leghisti in italia. calderoli, bossi, quelli che magari non usano i mitra ma mobbizzano e picchiano i compagni di scuola, picchiano la moglie perché é donna e deve stare al suo posto, pestano i gay per strada, e cosí via.
Siamo pieni di gente cosí, e non sono tanto diversi.
Come faccio a non far diventare cosí i miei figli?

Giulia ha detto...

Cara Morgaine, quello che scrivi mi fa tornare in mente un concetto che rimugino da un po': i bambini devono poter esprimere la loro aggressività per imparare a gestirla, scontrandosi con i genitori che devono "tenere botta". L'odio politico o "etnico" si innesta su personalità non mature che non sanno gestirsi, che lo usano come valvola di sfogo, come scusa, creando i picchiatori. E i leader politici che se ne approfittano sono degli irresponsabili.
Mi è capitato di essere testimone di un esempio in una famiglia che conoscevo, con un ragazzo, cresciuto senza i dovuti limiti, senza mai scontrarsi con il resto della famiglia, che ha iniziato prima a maltrattare i suoi e poi è finito in un gruppo neofascista. Chiaramente quando trovi un'ideologia che ti legittima nel menar le mani, addirittura ti dice che sei bravo... io ci metto dentro pure quelli che giocano alla guerriglia no-TAV, è sempre gente che trova più gratificante un atto violento che non le difficoltà della vita civile.