giovedì 25 agosto 2011

Bimbi e motori, gioie e rumori!

Di auto abbiamo gia parlato, di bambini anche, forse anche di design e chi mi conosce sa come la penso su tutto questo.

Ora, Rocket inizia a specializzare i suoi gusti estetici, certo ha ancora dei problemi, secondo me dovuti al design e alle abitudini svedesi.

Gli svedesi vanno matti per le Volvo e le Saab, sarà per patriottismo... sai tu. Vanno anche matti per le "americane".

Qualche tempo fa ho avuto modo di fare un giretto con una Volvo V70, la station wagon oserei dire "per eccellenza", l'ammiraglia della casa. Una pena.

Se uno di taglia "media italiana" come me si siede dietro sbatte con le ginocchia sul sedile anteriore. Poi il bagagliaio è infinoto ok. MA MICA MI SIEDO IN BAGAGLIAIO!

Cioè voglio dire... se le famiglie in media hanno 3 figli, e la statura media dei ragazzini di 14 anni è intorno a 1.70-1.80, DOVE CAZZO LI METTETE?

Sulle americane ho giudizi contrastanti, ma quello che mi preoccupa adesso è l'educazione del cucciolo.

Mi è bastato portarlo in pista un paio di volte, e fargli vedere qualche gara in tv perchè lui potesse esordire davanti alla nonna dicendo:
"Sono piccolo, ma ne so parecchie sulle auto da corsa!".

E in effetti ne sa parecchie. Tra le sue macchinine c'è una Lamborghini Murcielago, e lui l'ha correttamente identificata sul mio (ehm ... nostro ormai) libro "Storia della Lamborghini".

Per non parlare di certe situazioni...

Sono in Södra Promenade con Rocket sulle spalle. Passa una Corvette rossa, modello C6. Ovvio che il colore e le sue linee morbide hanno tratto in inganno il mio piccolo intenditore.
R: "Papà guarda, una Ferrari!".
Io: "No Rocket, quella è una Corvette".
R: "No è una Ferrari!".
Io: "No Rocket, non senti che motore grezzo e rumoroso? È un motore americano, e poi non ha il cavallino, è una Corvette.".
R: "No è una Ferrari!".
Io: "... ok vada, è una Ferrari". OHMMAMMA!!! Cosa ti tocca sopportare per i figli...

[...]

Stiamo andando in centro, io con Rocket a manina, Giulia con The Angel in carrozzina.
Parcheggiate lungo il marciapiede ci sono un po' di macchine. Ovviamente Rocket le guarda TUTTE.
Ne arriva una tamarrissima.
Station wagon, grigio stupro, assetto ribassatissimo, cerchi in lega da 19" neri con bordino cromato. Le gomme hanno una spalla da 30...!!!! no dico, come cazzo fai ad andarci in città? Le buche, i tombini, le rotaie del tram... Completano la tamarrata minigonne, sotto paraurti in tinta e scarico rettangolare largo una spanna da vero invasato 18enne della bassa.
R.: "Una macchina da corsa papà!".
Io: "No Rocket, è una macchina da tamarro."
R.: "Ma no è una macchina da corsa!".
Io: "No Rocket, è una station wagon vedi? Solo che il suo proprietario non si è accorto che ha comprato una station wagon, o forse non ha ancora capito che ha messo su famiglia...".

[...]

L'altro giorno andavo a fare la spesa con Rocket. Lui dal suo monopattino mi fa: "Guarda una macchina come quella del papà!". C'è solo una macchina nel parcheggio: una Bmw X5 M, nera.

Primo pensiero: "magari...".

Provo a pensarci un po'. Come faccio a spiegargli che non è come quella del papà, e soprattutto a farglielo capire? Gli racconto le differenze tra Haldex e xDrive, le due trasmissioni integrali? O della storia dei marchi Seat e BMW, oppure potrei dirgli che una ha oltre 500cv e la nostra solo 170, oppure parliamo di soldi...

Io: "Ma no Rocket, quella del papà è color grigio scuro".
R: "No quella del papà è nera!"
Io: "No Rocket, è grigia."
R: "No quella grande da corsa che sta in alto che non ci posso giocare è nera."
Io: "Ah dici il modellino della Mercedes SLR che mi hanno regalato i miei amici... Si quella è nera, ma..."

Posso dirgli che una è un Suv e l'altra una sportiva? Sono entrambe tedesce, entrambe hanno oltre 500 cavalli, entrambe sono nere...
Io: "Si Rocket, è nera come quella del papà, adesso però andiamo a prendere il latte eh".

Le macchine di oggi sono troppo complicate. Non ne puoi parlare con un inesperto. Ma temo che il mio pupetto non rimarrà inesperto per molto, e dopo sarà PEGGIO!

martedì 16 agosto 2011

Invasioni da Sud (seconda parte)

Vi avevo lasciato alla fine della prima giornata a Stoccolma, scusate... i soliti ritardi tecnici...

Abbiamo trovato alloggio al Queen's Hotel, centralissimo, in Drottninggatan, zona pedonale da struscio (e in quei giorni era in programmazione il GayPride). L'hotel è molto consigliato alle famiglie, non ci sono troppi ninnoli, e poi la ragazza alla reception è così graziosa (è anche single) e merita farci 2 chiacchiere... ehm...

La mattina del secondo giorno Rocket mi sveglia alle 6.50. Vuole la colazione...
Tralasciamo le prime esclamazioni che mi scappano, provo a raccontargli che la colazione negli alberghi la danno più tardi.

R: "Ma io voglio la colazione".
Cerco di tergiversare, di spiegargli che è troppo presto (come sempre), lui prova a tirarmi giù dal letto, io mi aggrappo alla moglie che mi scalcia via (credo abbia bofonchiato "arrangiati" ma non si è capito bene), lui mi tira via le coperte e con le braccia tipo ruspa prova ad alzarmi di peso... insomma ad un certo punto non so come riesco a mandarlo via.
Va da qualche parte, nella stanza. Mi rilasso 5 secondi e sento che armeggia con qualcosa... Non so cosa... Boing! ... PIII! PIII! PIII! PIII!

L'allarme antincendio!!!!!!!!! AAAARRRRGGGGHHHHH!!!!!

Primo pensiero: "Rocket! COSA HAI FATTO???".

Giulia si alza in 0.1 secondi, e a male parole mi costringe a fare lo stesso. Mi vesto, recupero telefono e borsa della macchina fotografica (mia fedele concubina). Il tempo di raccogliere i pezzi fondamentali (soldatino forse colpevole, infante torpida), vestirli, e ci catafiondiamo giù per le scale.
Sul pianerottolo c'è coda. Salve... Buongiorno... Bei boxer eh... Tu con gli orsetti? Io ho gli aeroplanini... sempre con l'allarme che ti trapana le orecchie.

La gente che sta risalendo le scale (più veloci di noi perchè senza pargoli) porta la spiegazione: la levetta del tostapane si è incastrata impedendo alle fette di pane di venire su, e quindi il pane si è bruciato e ha fatto scattare l'impianto d'allarme.

Non l'ho spiegato a Rocket per non sentirmi dire "Il pane della colazione!!!".

Devo dire che quando ti accorgi che è successo qualcosa di semi-catastrofico (tipo qualcuno ha rovesciato un tavolino al bar, con bicchieri, piatti, cibo ecc.) e realizzi che tuo figlio non è il Responsabile ti senti davvero orgoglioso di lui. Anzi quasi ti penti di aver pensato male di lui (solo quasi), povero angioletto innocente (che di sicuro sta architettando qualcos'altro...).

Beh, guardiamo il lato positivo, almeno ci siamo alzati presto.
La giornata è stata dedicata a Gamla Stan, la città vecchia. E' questo il centro storico della città, accanto al palazzo reale. Offre buone possibilità di shopping, sia che cerchiate del buon artigianato della cultura Sami (ho trovato dei coltelli STUPENDI) sia che siate in cerca dell'Emporio delle Cazzate (cit. Davide).

I pupi, hanno ben pensato di farsi un pisolino verso ora di pranzo, ma essendo gli stupidi genitori sprovvisti di passeggini/carriole, hanno fatto un "pisolo itinerante" in giro per la città. Ho fatto 2 bicipiti...


A fine giornata, stanchi morti, in treno, questi due fenomeni antagonisti ci hanno offerto altre scenette esilaranti, tra cui una che ci ha fatto strabuzzare gli occhi:
G: "Posso prendere questa macchinina?"
R: "Quale?".
G: "Questa".
R: "Si certo, prendila pure".
(fino a 5 minuti prima si azzuffavano per un calzino sporco e puzzolente).

L'esperienza è stata ovviamente positiva, ha dato frutti inaspettati. Abbiamo fatto vedere agli svedesi cosa vuol dire avere dei figli Veri e non di plastica come i loro (quando andavamo in giro ci si riconosceva dal casino).

Credo che i nostri poveri ospiti siano stati un po' troppo "strattonati", li abbiamo stancati troppo, e quando sono tornati a casa credo abbiano parlato di divorzio... anche da noi! :D

Un ringraziamento particolare va alla zia Francy, che raccoglieva sempre le cose che seminavamo... tipo in giro per la città mi giro e vedo giulia che cammina in tutta libertà. Mi sovviene un pensiero. "Ehm, scusa... ma non ti sei persa la carrozzina?", "Credo l'abbia presa la Francy". Povera Martina, sempre l'ultima ruota del carro, nessuno si interessa mai di lei, anzi ce la dimentichiamo pure... d'altronde da fastidio come fosse uno zainetto... Che angelo!

Un abbraccio ancora dai PiccoliVichinghi.

giovedì 11 agosto 2011

Invasioni da Sud (prima parte)

Dopo saccheggi e (mini)pestaggi, il popolo del Nord ha abbandonato le lande Ostrogote per fare ritorno a casa.

Alla nostra famiglia apprendista vikinga è rimasto giusto il tempo di sistemare un po' il campo base, tirare su le tende rovesciate, raccogliere macchinine e pezzi di lego seminati ovunque, passare un po' di aspirapolvere, lavatrici...

Ed ecco che arrivano 'sti terroni i nostri amici di Padova, Francy, Davide e il loro mini cantastorie Giovanni (3 giorni meno di Rocket, le mamme si sono scambiate il letto in reparto maternità, hanno lavorato insieme per anni e queindi i due rompicog... pargoletti adorati sono cuginetti adottivi.

Io e Davide non abbiamo nulla in comune, facciamo lavori completamente diversi, amiamo auto diverse, la pensiamo diversamente sulle auto, sulle donne (bionde, more, rosse...) e sul caffè (come si avvita la moka...). Ci siamo conosciuti perchè eravamo gli unici NON medici alle feste dei medici (c'era anche Albertone che prima o poi dovrà venire a trovarci con la famiglia eh...).

La domanda sorge spontanea: "Come fai tu, proprietario di una coupè gialla, a socializzare con uno che guida una station wagon GRIGIA ad una festa di medici?"
No dico, ma voi avete una vaga idea di quanto sono noiose le feste dei medici? Hai presente di cosa parlano? Impossibile stargli dietro... quindi...

A parte le battute, Davide è la mia fotocopia, come tanti altri miei amici, ci si capisce al volo. Ogni parola ha un doppio senso, ogni frase è un "assist" per la battuta seguente. TROPPO FORTE!

Francy, donna minuta, angelica, malizia e cattiveria zero, accetta di buon grado qualunque malagrazia possa capitarle tra capo e collo con britannica flemma, ma ha sempre pronta la soluzione come un vero samurai: concentrato ma rilassato.

Non è proprio la fotocopia di Giulia (sempre un po' incasinata e impanicata) ma entrambe hanno quel grande senso di responsabilità che fa loro amare il proprio lavoro, e poi riescono entrambe a fare 500 cose dandoti l'impressione che ne stiano facendo solo mezza.

Giovanni è una radiolina portatile che non si spegne mai. Parla in continuazione, se ha finito di raccontare una storia, si inventa un'altro pezzo da aggiungerci dietro.
Sembra temere che smettendo di parlare possa morire soffocato (boh, magari non passa più aria).
Acerrimo nemico di Rocket, si sono guardati generalmente in cagnesco per ore (siamo pieni di bellissime foto con doppio broncio). Ci sono state poche occasioni in cui sono riusciti a collaborare tipo scendendo una scala mano nella mano, ma cose da circa 10 secondi l'una.

Questi malcapitati ospiti erano venuti qui per una vacanza RILASSANTE, RIPOSANTE, MASSAGGIANTE, stressati dalla vita italiana. A noi non ci pareva vero di poterli torturare e quindi gli abbiamo fatto fare 10.000 km a piedi.

La parte clou del loro soggiorno in Svezia è stata ovviamente una gitarella di 2 giorni a Stoccolma. "Robetta..." direte voi.

Tsè! Provatevi a girare Stoccolma, con 2 pesti di 3 anni, circa 15 kg l'uno, che fanno a gara per chi cammina di meno, con procedura di spannolinamento in corso (e relativi incindenti), con bagagli sufficienti per il trasporto dei loro pezzi vestiti di ricambio. Ah si, con aggiunta di carrozzina di Martina... povera, sempre l'ultima ruota del carro.

E in effetti non è che abbiamo visto molto, abbiamo fatto il minimo sindacale...

Come ho accennatto i bimbi facevano a gara a chi camminava di meno con le proprie gambe. Cioè, sanno camminare e hanno energia da alimentare una portaerei atomica, sia chiaro, ma è più bello stare sulle spalle del papà! Poi magari compare magicamente una giostrina, uno scivolo, una scaletta e ci corrono sopra per un'ora...

Tra le scene degne di nota: allo Skansen, grande museo all'aperto. Ci sono degli scoiattoli curiosi che si vvicinano ai bambini. Rocket con calma (!) e sangue freddo allunga le manine e li accarezza, quasi li prende, loro si lasciano fare. Giovanni, forse per invidia, prende un pezzo di ramo e tira qualche bastonata a Rocket. Quest'ultimo gira la testa, tira un'occhiata a Giovanni come a dire:"Guarda che se voglio ti spacco in due" e in silenzio torna a girarsi dai SUOI scoiattolini morbidini e coccolosi.

Giuro che mi aspettavo la guerra, sono stato super fiero di lui, YEAH!


Chi non ci crede è una bici!

Considerando il fatto che noi genitori invidiamo sempre i figli degli altri, perchè sono più calmi, più riflessivi, più intelligenti, parlano di più e meglio, questo mi ha fatto capire che i figli sono come l'erba del vicino. Sono tutti uguali, hanno il cervello ancora svarionato, si comportano da bambini. Bisogna solo starci attenti e seguirli.

Le esilaranti avventure dei nostri eroi continuano nella prossima puntata.

martedì 9 agosto 2011

Invasioni da Nord

Nota: per problemi che capirete nel prossimo post, questo scritto viene pubblicato con una settimana di ritardo.

La settimana scorsa Due settimane fa abbiamo subito un'incursione nemica da parte di un gruppetto di esploratori nordici sconosciuti.

Beh ecco, proprio sconosciuti non direi. L'anno scorso con la scusa che volevamo visitare il Norrland siamo riusciti ad autoinvitarci a casa loro e a scroccargli pure un paio di cene.

Ma LORO sono arrivati subdolamente con la scusa di far giocare i nostri innocenti bimbi insieme, giacchè coetanei.
Cioè... no... si... ecco... la visita era quasi prevista, ma per un difetto di comunicazioni (tra donne) il "nemico" ci ha colti di sorpresa un giorno prima! L'intelligence anche questa volta ha fallito.

La Fata, il Vikingo e il loro piccolo angioletto (il Mezzovikingo) si sono catafiondati dall'Ultima Thule in quel di Norrköping per verificare se raccontavamo fregnacce sulla nostra città e per fare discorsi sulla Vita, l'Universo e l'allevamento dei bipedi nani (figli).

Inconfondibile la chiamata del Comandante Giulia, mercoledì verso l'ora di pranzo: "Houston, abbiamo un problema!". Come potete immaginare sono sempre i sottoposti che devono prendersi in carico il problema.
Io: "Pronto?"
G: "Morgana arriva OGGIIIIIII!!!!!!!".
Io: "Beep! Ma BEEEEEEP sei sicura?".
G: "Mi ha telefonato, sono in autostrada, 2 orette…".
Io: "Ma non doveva arrivare domani?" (domanda inutile lo so).
G: "Mi sa che ci siamo capite male…".
Io: "In italiano? Vabbè… donne… Ok, che serve?".
G: "Nulla, è già tutto pronto!"

Fuoco di paglia…

Beh, guardiamo il lato positivo… non abbiamo avuto problemi a mostrare la nostra italica (dis)organizzazione familiare.

Purtroppo la guerra visita è durata troppo poco per potersela godere appieno, ma l'esperimento ha dato dei frutti.

I due pargoli (Rocket e il MezzoVikingo) se le sono suonate tutte le volte che hanno potuto. Appena fuori dall'occhio dei Grandi si sentivano le voci che via via si alzavano, poi qualcuno iniziava a piangere…
Oddio, noi conosciamo il nostro piccolo soldatino, sappiamo che alza le mani alla minima provocazione. Ma questa volta ha finalmente trovato "quello del formaggio". Il Mezzovikingo infatti, sebbene più piccolo e leggero, non si lascia intimorire, e non aspetta certo autorizzazioni per ingaggiare il combattimento, anzi sembra essere leggermente più potente, o forse ha più mira.

Poi divertentissimo, facevano la pace e si scambiavano un bacino dopo due minuti.

Il Vikingo, unica vera vittima della battaglia, è stato gavettonato allo stagno, non appena ha insegnato al proprio (ingrato) figlio a lanciare acqua con la paletta da sabbia: "Guarda che belle ondine che fanno queste goccioline!". Eh cose che capitano anche nelle migliori famiglie!

E' stato piacevolissimo parlare con lui, reduce da un bel viaggio attraverso l'Italia. Ci siamo scambiati impressioni sia sui posti, sia sui metodi, sui problemi e i modi di fare italici.
Mi aspettavo che la Fata lo avesse educato, invece l'ho trovato impreparato alla maggior parte delle stramberie italiche.

Giulia li ha portati un po' in giro per la città, i risultati li potete leggere nel post di Morgaine. Magari mettiamo su un'agenzia turistica per pubblicizzare Norrköping, di questi svedesi non ci si può fidare.

Insomma una invasione breve ma un'esperienza intensa e divertente che vorremo senza dubbio alcuno ripetere.