martedì 10 luglio 2012

Sapocche rubate

La vita in sapocche (infradito) è lenta, tranquilla, comoda. Va da se che se vuoi movimentarla puoi farlo. Basta scegliere il metodo giusto. Movida notturna, seratone con donnine, oppure... per abbattere definitivamente la noia con sicurezza: due bambini.

Se non lo avete ancora capito, sono qui in italia che schiatto dal caldo. Non c'è aria, fa troppo caldo, non si respira... CAGATE!

Me lo sto godendo, me lo sto assorbendo fin dentro le ossa, dove quest'anno c'era solo il freddo e l'umido schifosi del clima svedese.

Vivo in sapocche, maglietta da spiaggia e pantaloni corti. Perennemente bagnato dagli spruzzi dei bimbi che giocano nella piscinetta (e dal fucile ad acqua di Rocket). Il vino non manca mai, e purtroppo nemmeno le occasioni tipicamente italiche che ne richiedono un bicchiere o due.

Se penso che sono arrivato con giacche e scarpe chiuse per tutti e tre... dove sono adesso? Boh...
In testa ho sostituito il cappellino di Gore-Tex(r) aerodinamico traspirante e antivento con un bel Panama, Siamo in italia, un po' di stile ci vuole.

Ho fatto un giro di shopping in centro, ma sono tornato a casa con un dolce-amaro in bocca. Ci sono un sacco di bambini, giocano tipicamente sui plinti di cemento antitraffico. Non ho idea di dove possa essere l'altalena più vicina, ma di sicuro non è vicina. La maggior parte di loro è accompagnata dai nonni, di quelli accompagnati dai genitori dalla mamma di solito la mamma parla russo o giù di lì.
Ammucchiate di biciclette, o di motorini che mi ricordano una città del Viet-Nam. Gente dappertutto.
E poi traffico da paura. Si ok, siamo in centro. Gli autobus passano rasentando il marciapiede che se stai camminando vicino al bordo ti devi scansare, cosa vuoi le strade sono strettissime.
Dove c'è spazio per mettere una macchina puoi stare tranquillo che ce n'è parcheggiata almeno una.
Non ci sono più abituato.
Dopotutto nell'ultimo anno ho passato solo pochi giorni qui.

Certo le botteghe del centro sono di un'altro livello. Credo che un qualsiasi negozio di fotografo che posso trovare qui dia le paglie a quelli di Norrköping. Se compri online è un discorso, ma se vuoi provare un obiettivo, sentirne la maneggevolezza, o se vuoi semplicemente provare una borsa di una certa marca con certe caratteristiche, la descrizione online non ti basta.

Unico punto veramente dolente che mi sta snervando: le campane della chiesa qui vicino. A voi magari faranno anche allegria. Quelle di Norrköping sono talmente rare che quando suonano mi fermo ad ascoltarle, ma sono tenui e gentili e sembrano un carillon.
Queste iniziano a suonare alle 6 di mattina, battono tutte le ore e la mezz'ora. Ad orri disparati tipo 7.40AM, 9.40AM, 11.50AM e svariate altre volte nel pomeriggio e nella sera ti fanno dele scampanate da 2 minuti e 20 secondi ininterrotti (giuro ho cronometrato). Una o due volte al giorno fanno una cantilena discendente che ispira tristezza che dura 5 minuti.

Cinque minuti di campane. Campane tristi per giunta!

Sto pensando seriamente di andare a comprare una tanica di benzina e bruciare la macchina del parroco, giusto per dargli un avvertimento.

Mi chiedo quanto avranno pagato una torre campnara così ben fornita. Cinque campane, grandi, enormi, gravi solenni.
Stanno lì a ricordarti chi è il vero Padrone. Chi comanda.

D'altronde qui si sa che comandano i preti. Come accendi una tv c'è sempre un prete che dice la sua su qualsivoglia argomento: scuola, famiglia, aborto, problemi giovanili, disoccupazione. È un po' come quando i giornali italiani intervistano un filosofo sulla crisi economica. A mio avviso stampano scoregge su carta inadatta.

E se ne parli con qualcuno ti senti rispondere con aria rassegnata "tanto è così, che ci vuoi fare..."

Ecco, queste il mio pensiero in bianco e nero.
Vivere in sapocche è così bello, ma non si può. Si arriva sempre alla stessa conclusione.
Adesso vado a farmi un goccio, alla "voglia di fare"!

7 commenti:

Kata ha detto...

"Sapocche" e "campane" sono parole che si usano nel Veneto? :) (Io conosco "infradito" e "clacson"...)
Certo, in Svezia questa estate è proprio brutta. Sembra autunno. O piove o è nuvoloso. Pochissimo sole. Speriamo che non siano tutte così!
Noi torniamo in Italia giovedì, e anche se io l'afa non la sopporto, mi ci vuole proprio un po' di "sana" estate! :)

Marco ha detto...

Ciao Kata. Si sapocche è un termine veneziano.
Le campane invece sono quelle grandi cose inutili retaggio del passato che stanno sui campanili delle chiese, che stanno suonando anche adesso...

Kata ha detto...

Ah scusami! Si vede che la fine del post l'ho letta di fretta... :) Pensavo che parlassi dei clacson delle macchine. Anche quelli sono suonati parecchio in Italia! ;)

Morgaine le Fée ha detto...

Quelle delle campane deve essere una moda Vaticana dell'ultim'ora.
nella parrocchia di mio padre, il parroco ha deciso di installare una melodia (sono campane registrate, su altoparlante) che, alle 7.30 del mattino, dura 5 minuti e va sul crescente, sia nel ritmo che nel volume, in modo da buttare giú dal letto anche il piú incallito. Non so quanti porchi ho tirato la prima mattina che ero lí, specie dopo che mi ha svegliato i bambini.
Sulle temperature, non so che dire. L'Ultima Thule oggi non registra piú di 13 gradi...
non so proprio cosa sia peggio.

Marco ha detto...

Ciao Morgaine, guarda che rilassato che sono che rispondo perfino ai commenti!
Non bestemmi solo quando ti sveglia (o quando ti sveglia i bambini che fanno il pisolino dopo pranzo).
Se stai parlando con qualcuno ti interrompe e non puoi riprendere finchè non ha finito, sia di persona sia al telefono.
Chissà quelli che fanno il turno di notte, ma si, cosa vuoi... l'importante è pensare al prete, non lavorare.

Fiammetta ha detto...

Ma in che città ti trovi?

Marco ha detto...

Ciao Fiammetta, siamo a Padova